Cuccioli di Pastore Maremmano

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Imbattersi in un cucciolo di Pastore Maremmano Abruzzese è sicuramente un'esperienza foriera di forti emozioni. I cuccioli di questa razza sono probabilmente tra più affascinanti e desiderabili cuccioli della specie canina. Un soffice e lungo mantello bianco, il nero tartufo, gli occhi scuri e vivaci e le sembianze da orsetto, tutte caratteristiche che concorrono a renderli irresistibili.

Ciò porta spesso a lasciarsi coinvolgere dalle morbide fattezze di un tenero cucciolo, ma non bisogna mai perdere di vista un concetto fondamentale: non si sceglie solo un cucciolo, ma si sceglie un compagno per la vita. È sempre importante avere ben chiaro, come il cucciolo di oggi possa e debba diventare l'adulto del domani con la sua cascata di esigenze. I cuccioli di Pastore Maremmano Abruzzese, adottati sempre dopo le 8 settimane di età, sono normalmente cuccioli sani, forti e robusti. Sono la copia in miniatura di ciò che saranno poi da adulti, cani rustici, con poche esigenze e caratterialmente saldi ed equilibrati.

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L'alimentazione del cucciolo di Pastore Maremmano Abruzzese

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Ci sono numerose teorie in merito che fanno più o meno leva sulle caratteristiche di presunto carnivoro o onnivoro del cane. La verità sta nel mezzo, il cane era un carnivoro. Nel corso dei secoli, prima con l'avvicinamento all'uomo e, successivamente, con l'addomesticamento, sono cambiate le abitudini alimentari del cane.

Questo lento processo si è verificato perché lo stretto contatto fra uomo e cane, ha portato quest'ultimo a condividere il cibo, o meglio, a nutrirsi del cibo non consumato dall'uomo. Il cane non è, però, un onnivoro "puro" e non tutto quello di cui si nutre l'uomo viene facilmente digerito o assimilato.

In epoca moderna, per anni i cani sono stati alimentati in maniera spessa inadeguata con razioni di solito carenti dei nutrienti necessari, a volte totalmente squilibrate o inappropriate. Ad oggi l'alimentazione "industriale" offre senz'ombra di dubbio innumerevoli vantaggi.

Si parte dal presupposto che la maggior parte delle formulazioni di alimento hanno alla base il lavoro di migliaia di esperti nutrizionisti che negli anni hanno prodotto, sulla base di loro studi combinazioni alimentari sempre più equilibrate, performanti ed assimilabili alle necessità teorico-ideali del cane. Di sicuro esistono prodotti sul mercato più o meno interessanti che si differenziano principalmente per la qualità delle proprie materie prime, ma è difficile ad oggi poter asserire che una qualsiasi alimentazione casalinga possa essere migliore o più equilibrata di un medio prodotto industriale.

I cuccioli di Pastore Maremmano Abruzzese, pur appartenendo ad una razza normalmente parca nel mangiare e dalle esigenze alimentari non problematiche, come tutti i cuccioli hanno esigenze metaboliche ed anaboliche molto importanti. Appartengono ad una razza di grande taglia e dalla crescita molto veloce. La corretta alimentazione per un cucciolo si basa su di una razione giornaliera divisa in due-tre pasti di un alimento industriale secco di alta qualità, bilanciato per cuccioli di grande taglia. Oltre ad essere questa l'alimentazione ideale per vedere il cucciolo crescere in maniera armonica, sana e corretta, l'alimento secco offre anche altri vantaggi, quali la facilità di stoccaggio e conservazione, un limitato impegno nella preparazione dei pastori e una consistenza delle feci del nostro cucciolo.

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Protocollo vaccinale per un cucciolo di Pastore Maremmano Abruzzese

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È buona regola oggigiorno ed impegno legislativo da parte degli allevatori vaccinare i propri cuccioli in modo da proteggerli contri gli attacchi virali del ambiente circostante. Esistono vari protocolli vaccinali, ma quello ad oggi scientificamente e universalmente più apprezzato è quello che vede il cucciolo vaccinato contro Parvovirosi intorno ai 40 giorni di vita, e dopo 15 giorni protetto con un vaccino eptavalente (Parvovirosi, Cimurro, Epatite virale, 2 ceppi Leptospirosi, 2 ceppi di Tosse dei Canili). È importante sottolineare come il primo vaccino debba essere di nuova generazione ed in grado di essere attivo anche in presenza di anticorpi materni ancora in circolo.

Endoparassiti

È buona norma trattare i cuccioli dal 30imo giorno contro le parassitosi interne. Quella che in gergo viene chiamata "sverminazione" dovrebbe essere fatta dal allevatore ogni 15 giorni, ma almeno 4 giorni prima di ogni vaccinazione.

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Imprinting ed educazione: il cucciolo di Pastore Maremmano Abruzzese al lavoro

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Il legame sociale intraspecifico tra Pastore Maremmano Abruzzese e pecore, o alpaca, o altri animali della fattoria, dipende da come avviene l'imprinting dei cuccioli durante il periodo critico della socializzazione. Questo periodo va dal primo mese alle 18 settimane di età. È possibile plasmare e condizionare, grazie all'attenzione riservata all'ambiente in cui cresce il cucciolo, il comportamento del cane adulto.

Si può quindi, facendo leva sull'ambiente, innescare processi di socializzazione intra specifica con altri cani ed extra specifica con altri animali. L'inserimento del Pastore Maremmano Abruzzese in gruppi di altri animali è facilitato dal fatto che anche se dovesse sviluppare tracce d'istinto predatorio, questo avverrebbe dopo i 6 mesi di età, quando l'imprinting è già terminato co successo. Il cuccioli del Pastore Maremmano Abruzzese ben socializzato non mostrerà mai schemi predatori contro il gregge.

Se cresciuto con gli ovini, i caprini o i camelidi durante le prime 16 settimane, li tratterà per il resto della sua vita come compagni sociali. Un cucciolo di Pastore Maremmano Abruzzese che nasce e cresce in un'azienda agricola, impara a svolgere egregiamente il suo ruolo di custode del gregge. Si tratta di un processo semplice ed automatico che non richiede un particolare intervento del uomo, ma solo un'attenta supervisione per controllare che il percorso di apprendimento no subisca interruzioni e non venga alterato.

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Sviluppo psico-fisico del cucciolo

Gli allevatori hanno una grande responsabilità per quello che concerne lo sviluppo psico-fisico del cucciolo. Il carattere di un cucciolo si forma fin dai primi giorni di vita, risulta quindi necessario:

  • lasciare assolutamente i cuccioli con la madre sino a 60 giorni di età
  • manipolare neonati da subito, rispettando il ritmo sonno-veglia
  • tenerli in un ambiente sereno, tranquillo e poco rumoroso
  • lasciare ad essi libertà di movimento e di contatto co i conspecifici

Bisogna sempre tener presente come un cucciolo non sia che una promessa genetica (attitudine di razza, genitori, avi... ). Affinché il cucciolo si sviluppi in maniera corretta è essenziale che l'ambiente sia positivo (esperienze dalla vita intrauterina ai primi mesi di vita e oltre, alimentazione, cure, educazione, interazione con altri animali). Il nostro cane sarà sempre frutto di un'interazione tra ambiente e genetica per tutta la sua vita.

L'importanza della mamma e dell'ambiente

È fondamentale lasciare i cuccioli con la propria madre per un periodo di almeno 8 settimane, per avere la mssima possibilità che il nostro cucciolo non presenti in futuro turbe caratteriali. Le fasi di crescita di un cucciolo dalla vita in utero ai primi mesi si distingue in:

  • periodo prenatale (fino alla nascita)
  • periodo neonatale (fino alla seconda settimana di vita)
  • periodo di transizione (terza settimana di vita)
  • periodo di socializzazione (dalla quarta settimana al sesto-dodicesimo mese di vita)

Nel periodo prenatale il cucciolo-feto ha uno scambio di informazioni emotive con la madre, presenta una certa sensibilità tattile e acquisisce certe preferenze alimentari. E buona norma da parte del allevatore:

  • accarezzare delicatamente regolarmente l'addome della cagna gravida
  • garantire alla madre un ambiente tranquillo da lei conosciuto per evitare che il suo stress passi ai feti
  • fornire alla madre un alimento per cuccioli in modo da facilitarne lo svezzamento

Periodo neonatale (0-14 giorni di vita)

Il cucciolo in questa fase è ancora sordo e ceco, ma presenta dei riflessi primari transitori che attivano comportamenti innati rapidi, sempre uguali, facilmente evocabili. È in questa fase che si sviluppa l'attaccamento alla madre. Attaccamento evocato inizialmente dagli ormoni presenti nel liquido amniotico, e che si rivela essenziale per madre e cuccioli. Importante è l'atto del cappottamento dei cuccioli durante la pulizia da parte della madre. L'allevatore in questa fase dovrebbe accertarsi di:

  • lasciare cuccioli e mamma vicini
  • manipolarli e accarezzarli durante la veglia
  • accertarsi che abbiano una stimolazione perineale corretta

Periodo di transizione (14-21 giorno di vita, dall'apertura degli occhi all'acquisizione dell'udito)

In questo periodo inizia la percezione del mondo, quindi un apprendimento ed una vita di relazione principalmente con la madre. Si stabilisce quindi l'attaccamento o impregnazione. Per impregnazione s'intende quel processo che permette al individuo di riconoscersi come membro di una specie, scegliendo all'interno di quella specie i propri partner sociali e sessuali. È interessante notare come nei carnivori domestici, e specialmente nel Pastore Maremmano Abruzzese, è possibile avere una doppia impregnazione. Un'impregnazione intra specifica dalle 2 settimane ai 4 mesi (irreversibile, importante, sociale e sessuale). Un'impregnazione etero specifica (nei confronti di altri animali) dalle 3 settimane ai 4 mesi (reversibile, parziale, sociale).

Periodo di socializzazione (3° settimana - 6°/12° mese di vita)

L'importanza del periodo della socializzazione è cruciale per l'acquisizione da parte del cucciolo di capacità di comunicazione intra ed inter esplorative. Vi è l'acquisizione degli autocontrolli, del distacco e della gerarchizzazione. La comunicazione avviene per stimoli e canali:

  • sensoriali
  • tattili
  • olfattivi
  • uditivi
  • visivi

La combinazione di questi produce dei rituali comportamentali, ciò degli atti motori eseguiti secondo schemi fissi (sono dialetti di gruppo).

L'esplorazione

I cuccioli dalla terza settimana di vita possono imparare, e grazie ad un ambiente stimolante riescono a completare la loro fase esplorativa che viene in qualche maniera guidata dalla curiosità rispetto alla novità e dalla paura. L'allevatore in questa fase dovrebbe appunto permettere ai cuccioli di vivere in un ambiente stimolante e di relazionarsi anche con cani adulti se possibile. Dovrebbe permettere agli ospiti e agli visitatori di fare conoscenza con i cuccioli.

Acquisizione degli autocontrolli

Il cucciolo apprende l'inibizione al morso al massimo fino al terzo mese di età. La madre gioca un ruolo importantissimo, fermando i cuccioli quando si agitano troppo. È un vero processo di disciplina che la madre da, mordendo bloccando a sua volta i piccoli come segnale di arresto. L'allevatore dovrebbe lasciare che la madre dia la giusta disciplina ai propri cuccioli. È importante non creare gruppi di soli cuccioli e cuccioloni senza la presenza di cani adulti disciplinatori.

Distacco

Anche in questa fase è la madre a giocare il ruolo più importante. Essa inizia gradualmente ad allontanare i cuccioli quando erompono i denti da latte. C'è quindi automaticamente la rottura del legame di attaccamento primario e segue la creazione del legame di attaccamento al gruppo sociale che spesso sarà la nuova famiglia di accoglienza.

Gerarchizzazione

Inizia con lo svezzamento intorno alla 4° settimana di età fino alla pubertà. Inizialmente i cuccioli impareranno a rispettare l'ordine di prelazione al pasto (gerarchizzazione alimentare). Successivamente dopo la pubertà vi sarà la rottura del legame di attaccamento e l'ingresso nel gruppo sociale. È importante che l'allevatore lasci che gli adulti disciplinino i cuccioli e i giovani.

In sintesi il cucciolo perfetto non è altro che una promessa genetica e sta a noi fare in modo che la giusta interazione ambientale ne faccia il perfetto adulto del domani.

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